Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     La buona Pasqua a te alla Regina madre ed a S. Antonio. Una stretta di mano fortissima e fraterna ed un saluto di cuore. Addio ed a rivederci
     16 aprile 1865
     aff.mo amico
     Paolo Emilio Tulelli


     XLVII

     Mia carissima Giannina
     Nel punto di partire stamane per costà si sono aperte le cateratte del cielo e diluvia per cui ho pensato di rimettere nella settimana prossima la mia venuta. Intanto sento il bisogno di avere vostre notizie e della famiglia per cui vi prego a scrivermi e parlarmi di voi e delle cose di costà.
     Santilli mi ha scritto da Pozzuoli dicendomi che domani verrebbe costà credendo di ritrovarmici; vedendola gli direte la causa della mia assenza da Napoli e me la saluterete.
     Saluto la Gigina la mamma il Babbo e la Fortunata non che gli amici comuni che vi frequentano. A voi una stretta di mano affettuosa e mi ripeto.
     Cava dei Tirreni 14 ottobre 1865

     vostro devotissimo amico
     Paolo Emilio Tulelli


     XLVIII

     Mia cara Giannina
     Dopo quindici giorni di acerbi dolori podagrici sul momento mi alzo di letto e mi trascino alla scrivania e ti scrivo questi due righi. Tutto per lo meglio nel migliore dei mondi possibili.
     Tornato a Napoli nel giorno 3. corrente per assistere agli esami Liceali che poi sono stati interrotti per l'emergenze attuali (che non doveano certo aprirsi) ebbi il dispiacere di trovarti partita da una parte e dall'altra mi rallegrai vederti lontana dal luogo dell'infezione cholerica (54). Vedi come tutte le cose di questo mondo hanno due facce! E quando ci rivedremo? Dio lo sa ma ci basti la vita e tutto altro verrà appresso.

(54) Tra il 1865 ed il 1867 si registrò in Italia la terza epidemia di colera la più grave che fece oltre 160.000 morti. Comparsa nel luglio 1865 ad Ancona al suo propagarsi provocò nella popolazione panico ed esasperazione. Le altre due epidemie si registrarono nel 1835-1837 e nel 1854-1855.