Ho lette le due ultime tue lettere dirette alla Gigina ed al Babbo
e da esse apprendo lo stato dell'animo tuo
più che dall'ultima
a me diretta... Coraggio
cara mia
che la vita è una lotta continua: e sarà molto se in mezzo a tante vicende serbiamo l'animo onesto e costante nel bene.
Pregate per me e serbatemi sempre l'amicizia e l'affetto che finora m'avete prodigato. E credetemi
Di Napoli 24 novembre 65
D.S. Saluto Vannucci e Villari (55)
Vostro dev.mo e costante amico
Paolo Emilio Tulelli
XLIX
Mia cara Giannina
Mi rallegro che tutti voi state bene. E meglio e più prospera e felice prego Dio che renda la tua vita nell'avvenire. Son questi i voti del mio cuore e tu sai quanto sieno caldi e sinceri. Vorrei al desiderio ed a' voti aggiungere la potenza de' fatti; ma che posso dire? Forse l'avvenire potrà fare qualche miracolo!!...
Non sono ancora perfettamente rimesso in salute; benché da un pezzo esco di casa la mattina
pure le mie gambe sono mal ferme e dolorano. Si aggiunge un dolore di testa quasi continuo che m'impedisce la seria applicazione; e pure siamo alla vigilia del ricominciamento degli studi nel prossimo gennaio
nel qual tempo speriamo che il cholera ora spirante
sia perfettamente finito.
Avrò la Gigina ed il Babbo meco in queste feste. Nello scrivere a lei sii più mite e meno rigida. Non sarebbe poi indecoroso e strano cercare di contentarla ottenendole la dispensa dell'esame della patente. Né lo credo difficile; l'hanno ottenuto tante altre! Sto trovando il modo di contentarla
e te ne scriverò. Poverina! trema alla sola idea dell'esame; e poi in qualche materia è un po' crudetta e non per sua colpa. Basta
ne riparleremo.
(55)
Pasquale Villari (1826-1917)
politico e storico di rilievo
docente di storia all'Università di Pisa dal 1859
dal 1862 direttore della Scuola Normale di Pisa
e dal
1865 all'Istituto di Studi Superiori di Firenze. Fu deputato e senatore del regno
occupando la poltrona di Ministro dell'Istruzione nel governo Rudinì.
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