Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Non ancora mi sono rimesso interamente dalla gotta; cammino si ma zoppicando e con dolore. Il tempo freddo non permette che mi si sciogliessero gli umori. Faccia Dio.
     Tante cose affettuose alla Gigiolina ed alla mamma ed al Babbo ed a' fratelli. Saluto Vannucci ed il Villari. E tu non dimenticartene.
     30 dicembre 67
     Il tuo aff.o amico
     P. E. Tulelli


     LVII (61)

     Carissima Giannina
     La buona e Santa Pasqua per tutti di tua famiglia.
     Sono colpevole d'un lungo silenzio. A che vale scolparmi? Confiteor. Ma pure ho passato un inverno d'inferno con malattie in casa lunghe ed ostinate non solo nella mia persona ma anche in quella di un mio nipote e della mia Perpetua: e mille inquietudini per i miei di provincia e soprattutto per la messa in disponibilità di mio fratello Salvatore Delegato di Pubblica Sicurezza. Io sono il martire de' miei e sono per loro invecchiato e malsano.
     A proposito di ciò io vorrei ricorrere alla tua mediazione ed a' tuoi rapporti per cercare di farlo rimettere in ufficio. Molti amici di costà fanno i sordi alle mie lettere sicché non mi rimane che pregarti a volere adoperarti a di lui favore. In risposta mi dirai se sei nel caso di favorirmi nella quale ipotesi ti farei pervenire una petizione ad hoc per farla appoggiare da qualche influente personaggio presso il Ministero dell'Interno. Mio fratello meritava avanzamento... ed invece per riduzione d'impiegati è stato messo alla porta... Rispondemi subito.
     Non ho ricevuto quelle due tue lettere che mi dicevi d'avermi mandato col D'Ancona (62) e con la Gozzadini (63).

(61) Contiene lettera a Gigina Milli: «Cara Gigiolina / La tua letterina mi è stata di balsamo a' miei presenti dolori. Godo in sentirti bene in salute e contenta del tuo presente stato. Di bene in meglio. Mi spiace la sofferta malattia del Babbo che saluto ed abbraccio di cuore con la mamma e fratelli. Dimmi se ti sono pervenuti i mandati degli ultimi mesi della tua dimora in S. Patrizia che il D'Amelio mi dice d'essere stati già ordinati. La Gaggini ti saluta e si lagna che non hai risposto mai alle sue lettere. Essa come sai è fuori dell'Educandato e svanito il matrimonio in prospettiva è a capo d'un Istituto privato per l'educazione ed istruzione di nobili fanciulle. Cara Gigina la buona Pasqua e mille altre felici e contente. Mi ti raccomando alla memoria ed amami e comandami. 10 aprile 1868 / aff.mo amico P.E. Tulelli / Alla Sig.ra Gigina Milli Firenze».

(62) Alessandro D'Ancona (1835-1914) scrittore pisano critico letterario docente di letteratura all'Università di Pisa. Nel 1904 venne nominato senatore del Regno. Fu anche sindaco di Pisa nel 1906.

(63) La contessa Nina Gozzadini figlia del conte Serego-Alighieri di Verona che vantava discendenze con Dante Alighieri.