Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Questo tasto doloroso per me cotanto m'oblitera l'intelletto ed il cuore in modo che non posso andare più avanti. Ringrazia di conto mio l'amico Masi per non essersi dimenticato di me; abbracciami la Gigina e salutami la mamma per la cui indisposizione mi dolgo ed il babbo ed il fratello. Ed attendendomi altre tue lettere con affetto mi ripeto
     23 maggio 1868
     aff.mo amico
     P.E. Tulelli


     LX (65)

     Mia cara Giannina Milli
     Ho ricevuto da Arabia i tuoi saluti e le tue buone nuove e le assicurazioni di non aver dimenticato la mia preghiera circa l'affare di mio fratello. Io non poteva dubitare della tua amicizia ragione per cui non ho creduto d'insistere con altre mie lettere. Tu ben sai che non potresti fare a me maggior favore che togliermi da quest'incubo che mi opprime l'animo e la vita. Mi raccomando adunque alla tua protezione e me ne attendo i frutti.
     Un milione d'auguri pel tuo prossimo onomastico. Cosa può desiderarti l'animo tuo più sincero ed antico?
     Corrono notizie di riduzioni di cattedre nelle università a cui lavora cotesto Consiglio Superiore d'Istruzione. Nel caso vuolsi che tra le prime a ridursi sarebbero quelle di Filosofia morale. Ed è ragionevole a questi chiari di luna; a chè serve infatti per l'unità e la prosperità futura d'Italia l'insegnamento dell'etica? Cosa rancida e buona per altri tempi ma non per questi splendenti di progressiva anzi raggiunta perfezione sociale! Prendine conto ma senza nominarmi da qualche membro del Consigl. Superiore tuo amico.

(65) Contiene lettera a Gigina Milli: «Mia cara Gigiolina Milli / Domani è il tuo onomastico. Salute quindi e prosperità per cento anni. Sento da Arabia che stai per partire co' tuoi discepoli per un giro in Germania ed altrove. Brava la mia Gigiolina! Vedrai i costumi di molti paesi e le cose più notabili e diverrai una sapientona. Brava la mia Gigiolina! Io come la lumaca o come un polipo sto fisso nel mio guscio e nel nativo mio scoglio! Bravo a l'inerzia del prof. Tulelli! Che te ne pare del mio destino? Non è curioso davvero? Ne' momenti di raccoglimento ricordati ed ama. Napoli 20 giugno 1868 / Il tuo aff. amico Paolo».