Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Godo sentirvi buona in salute con tutta la famiglia. Già Pisanelli me ne avea dato l'assicurazione. Parliamo spesso di voi.
     Avrei a dirvi altro ma lo rimetto alla vostra venuta. Il buon Capodanno col Babbo e la mamma ed i fratelli. Addio
     Napoli 27 dicembre 1869
     aff.mo
     Paolo E. Tulelli


     LXVI

     Cara Giannina
     Tu hai ragione ed io non ho torto. Una crudele malattia m'ha confinato a letto da più d'un mese malattia in parte nuova quale è stato un dolore reumatico alla regione cervicale del collo e dell'occipite da immobilizzarmi il capo e la persona con febbri gagliarde ed ostinate e la susseguente gotta che s'è cercato di richiamare giù negli arti inferiori con moltissimi sinapismi. (71) Dicono che abbia corso qualche pericolo... ora l'anuria è passata ma segue l'incomodo della gotta benché decrescente e la conseguente prostrazione delle forze.
     Questo spiega il ritardo delle mie risposte alle tue; le quali però suppongo che non tutte mi siano pervenute. Prima di cadere ammalato però un mese e mezzo fa' circa ho pure trascurato di scrivere; cioè ho preso più volte la penna a scriverti ma non ho potuto vincere il ritegno e l'imbarazzo o il pudore di rivelarti un mio desiderio una mia ambizioncella una mia piccola vanità una mia debolezza insomma e che io t'avea accennato confusamente nell'atto che ci divisimo prima della tua partenza da qui. Combattuto così dalla ragione e dall'affetto ho tentennato ho procrastinato fino a che la malattia sopraggiunse e risolse ad impotenza la velleità di scrivere. Ecco la storia intima rivelatrice delle cagioni del mio lungo silenzio.

(71) Antico trattamento medico consistente in impacchi di farina di senape praticati a scopo antinfiammatorio per artrosi reumatismi e sciatalgie.