Godo sentirvi buona in salute con tutta la famiglia. Già Pisanelli me ne avea dato l'assicurazione. Parliamo spesso di voi.
Avrei a dirvi altro
ma lo rimetto alla vostra venuta. Il buon Capodanno col Babbo e la mamma ed i fratelli. Addio
Napoli 27 dicembre 1869
aff.mo
Paolo E. Tulelli
LXVI
Cara Giannina
Tu hai ragione
ed io non ho torto. Una crudele malattia m'ha confinato a letto da più d'un mese
malattia in parte nuova
quale è stato un dolore reumatico alla regione cervicale del collo e dell'occipite da immobilizzarmi il capo e la persona con febbri gagliarde ed ostinate
e la susseguente gotta che s'è cercato di richiamare giù negli arti inferiori con moltissimi sinapismi. (71) Dicono che abbia corso qualche pericolo... ora l'anuria è passata
ma segue l'incomodo della gotta benché decrescente e la conseguente prostrazione delle forze.
Questo spiega il ritardo delle mie risposte alle tue; le quali però suppongo che non tutte mi siano pervenute. Prima di cadere ammalato però
un mese e mezzo fa' circa
ho pure trascurato di scrivere; cioè
ho preso più volte la penna a scriverti
ma non ho potuto vincere il ritegno e l'imbarazzo o il pudore di rivelarti un mio desiderio
una mia ambizioncella
una mia piccola vanità
una mia debolezza insomma
e che io t'avea accennato confusamente nell'atto che ci divisimo prima della tua partenza da qui. Combattuto così dalla ragione e dall'affetto
ho tentennato
ho procrastinato
fino a che la malattia sopraggiunse e risolse ad impotenza la velleità di scrivere. Ecco la storia intima rivelatrice delle cagioni del mio lungo silenzio.
(71)
Antico trattamento medico consistente in impacchi di farina di senape
praticati a
scopo antinfiammatorio per artrosi
reumatismi e sciatalgie.
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