Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     LXVIII

     Cara Giannina
     Scusi se ti prego a non venire dimani (martedì) con la mamma a pranzo da me stante che notizia dolorosa di mia famiglia di Calabria mi tiene preoccupato l'animo da rendermi impossibile ogni conversazione (74).
     Ci rivedremo subito che potrò e parleremo.
     Ti saluto con la mamma
     15 maggio 1871 (sera)
     tuo affezionato amico
     P.E. Tulelli


     LXIX

     Mia cara Giannina
     Era conveniente di non partire per costà se non dopo la venuta del Re in Napoli; ovvero dimorare in Roma fino a dopo l'insediamento del Governo in quella città e così esser spettatrice di questo fatto massimo de' tempi moderni sospirato ed atteso da mille generazioni. Sii benedetta! spesso una poesia aerea e soporosa ci fa dimenticare la mera e reale poesia della vita! Ecco che i tuoi amici di costà erano nel vero quando non t'aspettavano in quel momento anzi ti facevano presente in Napoli od in Roma. Mi spiace poi che il caldo e l'insonnia del viaggio t'abbiano con la mamma recato fastidio e mal'essere; voglio sperare che al presente siate passata alla ottima salute.
     Dacché partiste un raffreddore con febbre m'ha trattenuto in casa per modo che non ho potuto godere delle feste qui solennizzate alla venuta del Re. Ora sono rimesso per bene. Santa perseveranza. Voglio credere che abbiate veduto il Ministro dopo che fece ritorno costà come dicono i giornali. Amerei sapere le molte cose che egli t'ha dimandato e tu gli hai risposto delle cose di Napoli: che cosa pensi di far di te passata la capitale a Roma. Parmi che ti potrebbe adoperare quindi innanzi con maggiori vantaggi del paese a non farti poltrire nella tranquilla ora più che mai città dell'Arno (75). S'ha tanto bisogno di dar molto alla sveglia dell'intelligenza nazionale massime in questa eletta bella metà del genere umano che sarebbe colpa che una Milli rimanesse inoperosa e contemplativa dell'astratto e dell'ideale della vita!

(74) Nel maggio del 1871 scomparve la 92enne madre Anna Gallelli; nel gennaio 1872 una sorella sposata con figli.

(75) Nel 1872 Giannina Milli venne chiamata dal Ministro della Pubblica Istruzione Correnti a dirigere a Roma una scuola normale per allieve e maestre che era stata appena istituita dove pure insegnò storia morale e letteratura. Cesare Correnti fu il primo ministro a promuovere concretamente la partecipazione dell'intellettualità femminile di provata fede nazionale con lo scopo precipuo di migliorare la condizione femminile a quei tempi in Italia ancora arretrata rispetto ai più progrediti paesi europei. Ad intellettuali e patriote di chiara fama furono così affidati importanti incarichi nell'inchiesta sulle condizioni dell'istruzione elementare promossa dal Senato (Cfr. Gli istituti femminili di educazione e di istruzione (1861-1910) a cura di Silvia Franchini e Paola Puzzuoli Pubblicazioni degli Archivi di Stato Fonti per la storia della scuola VII 2005 pag. 59)