Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Maria ed io ti raccomandiamo l'affare di quel povero diavolo di Battaglia il quale s'attende dalla tua possente cooperazione d'ottenere il conseguimento de' suoi giusti desideri. Aiuta l'infelice.
     Gli amici cui ho porto i tuoi saluti ti risalutano. Una stretta di mano calorosa ed a rivedermi.
     8 luglio 1871
     aff.mo amico vero
     Paolo Emilio Tulelli


     LXX

     Cara Giannina
     E' destino che a' principi dell'inverno io sia infermo... Sono a letto spasimando come a l'anno passato. Aveva in animo di scriverti a lungo da un pezzo ma l'uomo propone e Dio dispone.
     Ho ricevuto l'ultima tua mandatemi per mezzo del Conte Gozzadini. Mi duole non potere andare a visitarlo. Gli manderò per la posta un biglietto di visita e voi farete il resto per mia scusa.
     Cara Giannina ti prego a non imitarmi nello scrivere a grandi distanze di tempo ed in brevità di parola.
     Tanti auguri a voi alla mamma Babbo ed alla Gigina. E scusatemi che non posso più scrivere.
     24 dicembre 71
     aff.mo
     Paolo Tulelli


     LXXI

     Mia Carissima Giannina
     E' vero che a me pesa di molto la penna ma pare che anche tu segui l'esempio certo non laudabile. Ma se io trascuro (per negligenza e per la profonda tristezza dell'animo abbattuto) cara immagine m'è sempre presente alla mente e mi consolo alquanto considerando esservi al mondo una persona eletta che pur mi concede la sua affettuosa amicizia. E quanto sarei più contento se questa persona mi fosse più vicino e potessi con lei disporre l'animo conturbato ed afflitto! Posso sperar mai tale conforto?
     Da Mazzia ho appreso spesso tue nuove; ma pur m'ha detto che tu sei disgustata alquanto d'un uomo che tu pur stimavi molto e ti s'era mostrato benevolo. E' egli vero e come? Ne attendo dilucidazione.