Saluto Pouchain e famiglia. Dirò a Mazzia quanto mi dici sul fatto suo; ma tu non dimenticarlo.
Ora che tu sei più vicina si accrescerà la probabilità di vederci più spesso
ed in me la possibilità di veder Roma più presto.
Coraggio
mia buona Giannina
farai del bene assai a coteste fanciulle romane con la voce e con l'esempio: e per te sarà di certo una grande sodisfazione quelle di cooperare a far ripopolare Roma di quella schietta gentile e insieme virile di donne
dalle quali nascevano quegli uomini che conquistarono e dominarono il mondo.
Saluto la Mamma
la quale credo e spero migliorata in salute. E ora richiamerai costà il Babbo e le cose tue da Firenze? Dimmene qualche cosa. E ti saluto con la mamma
anche per parte di questa mia vecchia Perpetua
la quale sapendoti in Roma
vuole che le mandassi un crocifisso da tenerlo in mano nelle ore estreme (son sue parole) dell'agonia. Povera e buona vecchia! Credimi
il tuo devotissimi amico
Paolo
Napoli 26 ottobre 1872
LXXV
Mia carissima Giannina
Hai voluto vendicarti con me e seguire il mio non imitabile esempio! Voglio dire che per quasi un anno mi hai scritto due volte; ed ora soprattutto che sei in Roma in una nuova posizione ed in un nuovo ambiente
serbi il silenzio e non mi fai sapere delle tue cose nulla. Ti par giusto questa tua condotta? Non credi che possa interessar molto a' tuoi amici
e più all'amico che tu spesso hai chiamato il tuo più antico ed immutabile amico
sapere come ti trovi nella nuova tua condizione e nel nuovo ufficio? Ebbene
sappi che ciò mi mortifica e mi addolora.
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