LXXIX
Carissima Giannina
Dividi interamente il tuo cordoglio e della famiglia per la morte del tuo ottimo babbo. Io che ho sofferto simili dolori
accresciuti dalla mia assenza nelle ore estreme de' miei genitori
m'immagino lo strazio dell'animo tuo tanto sensitivo e gentile in tale luttuosa occasione. Eppure devi avere un grande conforto nella tua coscienza pensando che il tuo amato Padre ha ricevuto da te e dal resto dell'affettuosa famiglia tutta l'assistenza possibile ed è sceso benedetto nella tomba dalla virtù dei figliuoli ed onorato dalla stima e venerazione universale. Benedetto lui che rivive immortale nel nome e nella memoria della Giannina Milli!
Non aggiungo altro a questa mia dolente lettera; ogni altra parola sarebbe fuori di proposito e non potrebbe forse lenire l'esacerbato tuo dolore. Il tempo e la grazia di Dio potranno porgerti conforto e darti lena a tollerare una tale sventura. Addio
mia buona amica
e ti prego dei miei convenevoli all'afflitta Mamma
alla sorella gentile ed ai fratelli tutti.
Napoli 26 febbraio 1874
devotissimo amico vero
Paolo Emilio Tulelli
LXXX
Mia carissima Giannina
La letterina mandatami per Barnabei benché brevissima
pure m'ha rivelato lo stato dell'animo tuo non ancora rasserenato affatto dal colpo della sofferta sventura. Non me ne sono meravigliato
sapendo per prova quanto sia squisita la tua sensibilità fisica e morale. E' perciò ch'io non t'ho scritto finora
aspettando che il tempo ti lenisse la piaga ancor sanguinante e ti serenasse lo spirito perturbato. Ma ora sarebbe tempo di calmarti e di riprendere quella giovialità che conferisce tanto alla salute ed ai lavori dello spirito. Mi attendo quindi tue lettere che mi ti mostrassero più rassegnata ed allegra.
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