Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     LXXIX

     Carissima Giannina
     Dividi interamente il tuo cordoglio e della famiglia per la morte del tuo ottimo babbo. Io che ho sofferto simili dolori accresciuti dalla mia assenza nelle ore estreme de' miei genitori m'immagino lo strazio dell'animo tuo tanto sensitivo e gentile in tale luttuosa occasione. Eppure devi avere un grande conforto nella tua coscienza pensando che il tuo amato Padre ha ricevuto da te e dal resto dell'affettuosa famiglia tutta l'assistenza possibile ed è sceso benedetto nella tomba dalla virtù dei figliuoli ed onorato dalla stima e venerazione universale. Benedetto lui che rivive immortale nel nome e nella memoria della Giannina Milli!
     Non aggiungo altro a questa mia dolente lettera; ogni altra parola sarebbe fuori di proposito e non potrebbe forse lenire l'esacerbato tuo dolore. Il tempo e la grazia di Dio potranno porgerti conforto e darti lena a tollerare una tale sventura. Addio mia buona amica e ti prego dei miei convenevoli all'afflitta Mamma alla sorella gentile ed ai fratelli tutti.
     Napoli 26 febbraio 1874
     devotissimo amico vero
     Paolo Emilio Tulelli


     LXXX

     Mia carissima Giannina
     La letterina mandatami per Barnabei benché brevissima pure m'ha rivelato lo stato dell'animo tuo non ancora rasserenato affatto dal colpo della sofferta sventura. Non me ne sono meravigliato sapendo per prova quanto sia squisita la tua sensibilità fisica e morale. E' perciò ch'io non t'ho scritto finora aspettando che il tempo ti lenisse la piaga ancor sanguinante e ti serenasse lo spirito perturbato. Ma ora sarebbe tempo di calmarti e di riprendere quella giovialità che conferisce tanto alla salute ed ai lavori dello spirito. Mi attendo quindi tue lettere che mi ti mostrassero più rassegnata ed allegra.