Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     Scrivendo a Federico ad Antonio ed alla Gigina fa le parti mie e di Emilio.
     Non sono ancora del tutto libero dal raffreddore e non sono uscito ancora di casa; però và meglio assai e forse uscirò in giornata anche a riguardo del primo dell'anno.
     Questo mio nipote bacia la mano a te ed al prov. ed alla mamma e manda i suoi cordiali auguri.
     Credimi e comandami sempre l'Amalia ti bacia la mano.
     1. [gennaio] del 1877
     devotissimo amico vero
     Paolo (89)


     LXXXIX

     Carissima Giannina
     Dopo cinquanta giorni di confino in letto felicitato dalla podagra comincio a muovermi per la stanza claudicando e poggiato sul bastone vo a sedermi su la poltrona. Ho scontato i due mesi di svago e di movimento in Toscana ed in Roma e così se ne passa la vita e s'invecchia.
     E tu come stai col tuo egregio sposo e la buona mamma? Come stanno i tuoi di Firenze e di Velletri e di Basilicata? Dammi buone nuove di tutti voi altri ch'io considero come miei.
     Un mio antico discepolo a me affezionato di molto riuscito nelle ultime elezioni politiche deputato al Parlamento è venuto tempo fa a trovarmi e s'è offerto potendo a servirmi a qualche cosa in Roma. Io gli ho parlato di quel mio voto per mio fratello ed egli perché della nuova maggioranza mi dice che gli riuscirà facil cosa appagarmi avendo la conoscenza personale di qualche ministro. Vediamo quel che farà.
     E dell'affare dell'ex preside nostro amico che cosa s'è fatto? Sarei curioso sapere cosa.
     M'attendo con ansia tue lettere e tue notizie che mi auguro buonissime e felicissime.

(89) Segue lettera a Ferdinando Cassone: «Gentilissimo e carissimo amico / M'ha creato gran piacere la sua letterina dalla quale ho rilevato ch'Ella comincia a considerarmi come cosa sua allo stesso modo che la Giannina della qual cosa io vado superbo e felice. E la ringrazio de' felici auguri ch'ella mi porge ed in ricambio io le mando cordialmente i miei pregando il cielo che le moltiplichi i doni di ogni sorta di beni insieme alla sua cara e illustre sposa fino alla più tarda età. Questo mio nipote è rimasto affascinato di lei e ne parla sempre con amore. Mi consideri e mi tenga sempre per / Dev.mo e sicuro amico e servo Paolo Emilio Tulelli / All'Egr. Provveditore Cav. Ferdinando Cassone Caserta».