XCVIII
Napoli 19 ottobre 1882
Carissima Giannina. Non so se questa mia letterina vi ritrova in Caserta o vi troverà assente per la solita autunnale peregrinazione. Io pure avrei dovuto andare a Roma chiamatovi dal Ministro per una Commissione Universitaria; invece mi sono spassato a letto e per le stanze zoppicando
favorito dalla solita gotta. Non sono più padrone di me stesso
ma servo umilissimo della podagra!!
Sento il bisogno di avere vostre notizie e di tutti i vostri
e massime della salute della mamma e dell'affare della Gigina. Me le attendo con ansietà.
Un mio amico di Napoli amerebbe sapere se nel Convitto del Liceo Ginnasiale di Maddaloni ci sia posto per due suoi figliuoli. Non avendo modo di saperlo sicuramente prego l'ottimo Provveditore di avere la bontà d'informarsene
e nel caso affermativo adoperarsi autorevolmente
perché il mio amico a preferenza d'ogni altro venisse preferito. Attendo questa notizia quam primum per poi far le pratiche correlative.
Oh quanto avrei desiderato di fare una scappata costà per rivedervi con la Mamma
la Giannina iuniore e l'ottimo e buono Provveditore! Son circa tre anni che non mi muovo dal Vico Trullo. E' una delizia! non è vero?
Scrivetemi e datemi buone nuove
e salutando affettuosamente tutti
mi raffermo
devotissimo amico
Paolo Emilio Tulelli
XCIX
Mia ottima e buona amica
Che cosa debbo dire? Sono dolente che le condizioni di mia salute m'hanno posto nel caso di non potere venire a farti una visita e godere la gioia della tua conversazione e della tua quasi mia famiglia. Supplisco con questa letterina per farmi vivo e per rinnovare i sensi veri profondi e costanti della mia amicizia e servitù con te e con i tuoi.
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