Federico Adamoli
Paolo Emilio Tulelli. Lettere a Giannina Milli (1857-1883)


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     XCVIII

     Napoli 19 ottobre 1882

     Carissima Giannina. Non so se questa mia letterina vi ritrova in Caserta o vi troverà assente per la solita autunnale peregrinazione. Io pure avrei dovuto andare a Roma chiamatovi dal Ministro per una Commissione Universitaria; invece mi sono spassato a letto e per le stanze zoppicando favorito dalla solita gotta. Non sono più padrone di me stesso ma servo umilissimo della podagra!!
     Sento il bisogno di avere vostre notizie e di tutti i vostri e massime della salute della mamma e dell'affare della Gigina. Me le attendo con ansietà.
     Un mio amico di Napoli amerebbe sapere se nel Convitto del Liceo Ginnasiale di Maddaloni ci sia posto per due suoi figliuoli. Non avendo modo di saperlo sicuramente prego l'ottimo Provveditore di avere la bontà d'informarsene e nel caso affermativo adoperarsi autorevolmente perché il mio amico a preferenza d'ogni altro venisse preferito. Attendo questa notizia quam primum per poi far le pratiche correlative.
     Oh quanto avrei desiderato di fare una scappata costà per rivedervi con la Mamma la Giannina iuniore e l'ottimo e buono Provveditore! Son circa tre anni che non mi muovo dal Vico Trullo. E' una delizia! non è vero?
     Scrivetemi e datemi buone nuove e salutando affettuosamente tutti mi raffermo
     devotissimo amico
     Paolo Emilio Tulelli


     XCIX

     Mia ottima e buona amica
     Che cosa debbo dire? Sono dolente che le condizioni di mia salute m'hanno posto nel caso di non potere venire a farti una visita e godere la gioia della tua conversazione e della tua quasi mia famiglia. Supplisco con questa letterina per farmi vivo e per rinnovare i sensi veri profondi e costanti della mia amicizia e servitù con te e con i tuoi.