Di rado però un terremoto si manifesta con un unico tipo di scossa, ma la combinazione dei diversi movimenti porta ad una complicazione del fenomeno sismico, complicazione che viene messa in evidenza dai sismogrammi, ottenuti con il mezzo degli apparecchi registratori.
Si può cosi in ogni caso verificare che vi è una direzione di massima elongazione delle onde sismiche. Secondo questa direzione si osserva sovente che sono risparmiate le facciate degli edifizi; e siccome una tale direzione si ritrova generalmente identica in una stessa località nel ripetersi di terremoti, così di essa conviene tenere il massimo conto quando si abbia da riedificare una città dopo una catastrofe sismica.
Ogni terremoto ha ordinariamente la sua scossa maggiore preceduta da una o più scosse minori, ad intervallo di tempo variabile; sono le cosidette scosse premonitorie, che non sono sovente avvertite però se non dagli apparecchi registratori.
É cosa difficile poi che un terremoto costituisca un fenomeno isolato, esso è per lo più seguito da uno sciame di altre scosse variabili e decrescenti di intensità e di frequenza, ma che possono continuarsi anche per lungo tempo.
Così nel 1855 dopo il terremoto del Vallese si ebbero scosse ripetute per quattro mesi ed il fenomeno sismico non cessò del tutto che nel 1857; nel 1856 si ebbero nell'Honduras 108 scosse in una sola settimana, ed alle isole Hawai, nel 1868, un terremoto durò parecchi mesi, avendosi fin 2 mila scosse nel solo mese di marzo; nel 1891 a Gifù, nel Giappone, si ebbero in dieci giorni 1300 scosse e nel periodo sismico che imperversò in Grecia dal 1870 al 1873 sulla Focide. si registrarono nei tre anni non meno di 500 mila scosse!
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