Possiamo del resto ricordare come per molti mesi sono continuate le scosse nella regione calabro messinese dopo il terremoto del 1903 e come ancora oggi nei dintorni di Torino a Giaverno ed Avigliana si manifestano scosse conseguenti al terremoto che tanto spaventò (a torto però, e vedremo il perché) i miei buoni concittadini Torinesi il 26 dello scorso ottobre. Non ci dovrà quindi stupire il ripetersi di scosse nella regione abruzzese, ove probabilmente dureranno ancora per parecchio tempo.
Vi sono regioni della Terra tristamente predestinate ai terremoti e ne spiegherò tra breve il motivo; così in Europa la Spagna e Portogallo, la Grecia e, purtroppo! l'Italia con la Sicilia, la Calabria, l'Abruzzo.
Fuori d'Europa, le Antille, le repubbliche dell'America centrale e la California, le coste americane del Pacifico, l'India, le isole della Sonda e specialmente il Giappone, ove le statistiche di oltre dieci secoli danno una media dì mille movimenti sismici all'anno, con scosse disastrose ogni circa 6 anni.
I danni materiali causati non sono però necessariamente in diretto rapporto con la durata delle scosse; basta alle volte una scossa di tempo minimo per provocare enormi disastri. Possiamo così ricordare il terremoto del 1883 all'isola d'Ischia, ove una unica scossa di 16 secondi fu sufficiente per rovinare parecchi comuni, fra cui la cittadina di Casamicciola, con parecchie migliaia di vittime. La scossa che devastò Sora, Avezzano e le altre città dell'Abruzzo, non sembra aver avuto durata sensibilmente maggiore.
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