Giunti a questo punto, poiché abbiamo discorso della natura e degli effetti dei movimenti sismici, possiamo ora indagate quale sia la loro più probabile origine.
A questo riguardo i Geologi usano riferire i terremoti essenzialmente a tre tipi: locali, vulcanici e tettonici.
I primi, cioè i terremoti locali, dall'Issel chiamati episismi, sono generalmente poco intensi, estesi ad un'area ridotta e dovuti a cause superficiali; distinguendosi quindi nettamente da quelli degli altri due tipi.
Sono infatti movimenti che si producono allorquando in seguilo all'infiltrarsi delle acque, il sostegno, la base di una zona di terreno viene ad essere corrosa ed a cadere, cosa frequente nei paesi di montagna, particolarmente nelle regioni ove il suolo è costituito da materiali solubili.
Vi sono infatti nel terreno strati di sale, di gesso o di altri minerali che, come i calori, per quanto meno solubili possono con l'andar del tempo essere asportati dalle acque della circolazione profonda.
Ne risultano vani e caverne sotterranee, le quali, sprofondandosi ad un dato momento, provocano un movimento repentino che può estendersi ad un'area più o meno estesa.
Altre volte senza che esistono veri materiali solubili e che quindi si abbia formazione di caverne, l'acqua infiltrandosi in periodi di abbondante umidità, va ad imbevere strati del terreno dotati di poca consistenza, come argilla, sabbia o simili. Sotto il peso della massa del terreno sovraincombente. questi strati possono costiparsi, cedere, sfasciarsi risultandone alla superficie del suolo un movimento, quindi un terremoto. Scosse di tal natura sono frequenti nella Svizzera, nella regione alpina in genere e così in Italia nella regione friulana; di rado però hanno effetti disastrosi.
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