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Il numero degli abitanti di quella città ammontava a quattromila, 26 soltanto rimasero in vita. Un vulcano si aperse e fiammeggiò in quella stessa notte, in Lucanas, e tali quantità d'acqua precipitarono dal cono, che tutta la sottostante campagna rimase inondata. Ulloa dice che nel 1657, dopo un terremoto, l'oceano ritiratosi e poi tornato in forma di montagna liquida, inghiottì la città di Callao con gli abitanti, e portò, al dir di Waper, i navigli una lega nell'interno delle terre, spense tutti i viventi di cinquanta leghe lungo il lido. Che dire del terremoto di Antiochia pel quale morirono oltre 250000 uomini; dei terremoti che fecero strage a Giava, a S. Domingo, nelle Molucche, nella Giammaica, pochi anni dopo il terremoto del Perù? E l'esplosione di Valdivia, di cui ci parla Carlo Darwin nel suo pittoresco giro del mondo? Nella isola di Sumbawa nel 1815, i boati furono così profondi, che si udirono a Sumatra, a 970 miglia geografiche di distanza! Fiumata: Bambini vestiti dal “Giornale d'Italia”
In tale schiera è il terremoto di Lisbona del 1755 ricordato da Ruffier, terremoto con maremoto che lanciò sulla terra ferma dei bastimenti carichi di mercanzia, con la stessa facilità di una bufera che trasporta in aria un fusciello di paglia! Il capitano olandese Pietro Boclos fu con il suo bastimento trasportato da un'ondata oltre la città e da un'altra ondata portato nuovamente in mare; una banchina di marmo del porto fu sprofondata per oltre 60 piedi; la fonte principale del paese versò in pochi minuti tant'acqua da allagare i pubblici bagni; dovunque vi furono segni del terribile mostro... Perirono 60000 uomini! Ma a che ricordare lontani di disastri, da una regione più che mai flagellata dal terremoto? |