Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     Pel geologo, infatti, dopo il Giappone, che con le sue case di legno e di carta sembra ridere ai continui balli del suo suolo in formazione o ancora molto giovane, dopo diverse località dell'America centrale, del Perù, del Chili, regioni di frequenti terremoti sono le Alpi, l'Italia, più della penisola balcanica, dell'Armenia, della Persia, della penisola Pirenaica, dove pur avvengono terremoti, per quanto non ne avvengono nelle regioni coperte di masse potenti di recenti depositi, come nella pianura della Germania settentrionale, nei bassipiani della Russia e della Siberia... Della regione italica sono più flagellate le campagne flegree, le montagne Calabre, la Sicilia... e l'Abruzzo Aquilano. I più potenti terremoti che ricordi la storia recente d'Italia, sono infatti quelli di Calabria del 1783, di Ischia nel 1883, dell'8 settembre 1905 anche in Calabria quelli ultimi del 28 dicembre 1908 come si apprende dal Colletta, nel 1783, in meno di due minuti nelle Calabrie crollarono completamente 109 paesi, tra città e villaggi, e oltre 30000 uomini rimasero sotto le macerie! Contemporaneamente crollarono in parte: Reggio, Messina, molti borghi del Valdemone; ma il moto si estese oltre Taranto e oltre le isole Eolie.
     Nella furia degli elementi, delle case furono strappate dalle fondamenta e portate altrove, altre furono capovolte o sparite nelle frane aperte nella viva roccia. Una montagna si spaccò in due, delle colline si spianarono o corsero sui piani trascinando seco case ed edifizi, alcuni dei quali franarono o sparirono, altri rimasero intatti senza neppure turbare il sonno degli abitanti. né basta. Diversi fiumi deviarono, cisterne e conserve d'acqua sparirono, mentre altre conserve di acqua sorsero in luoghi aridi. Gli obelischi del chiostro di S. Bruno tremarono e si spostarono rimanendo dopo in equilibrio, come ad Agram, nel 1880, rotolarono su se stesse le pietre del camposanto e furono spostati i quadroni di un'alta torre, come a Riobanda, nel 1757, i cadaveri di un cimitero furono lanciati al di là di un torrente sopra una collina alta parecchie centinaia di piedi, come nel 1837 — nel terremoto cileno — furono estratti dal terreno alberi con delle radici profonde oltre 10 metri...