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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, politico, Teramo (10-9-1881). [Inizio Voce]a grandi passi. Là sul limitare delle prigioni di Teramo, dove andava a prestar l'opera sua come medico là lo colpiva il ferale morbo, che lo ha condotto alla tomba. Fondò il periodico l'Agricoltore abruzzese. L'Abruzzo è oggi nobile palestra a giornali politici d'ogni colore, ma mancava un giornale serio d'agricoltura, che continuasse le gloriose tradizioni dell'antico giornale Gran Sasso redatto dai celebrati prof. Amari e Rozzi. Che fa oggi il Pirocchi? Segretario del Comizio agrario, del quale è tanta parte il suo presidente comm. Costantini, oggi segretario generale della P.I. ottiene fondi necessarii per l'impianto d'un giornale agricolo con lievi spese, si dirige a più riputati uomini della regione abruzzesi conosciuti in materia agraria, tra i quali basta nominare l'egregio prof. Celli ed il compianto prof. Relleva, e ne ottiene le adesioni come collaboratori, e detto fatto, col primo mese del corrente anno esce il primo numero dell'Agricoltore abruzzese, che finora vive di florida vita. Ne è morto il suo fondatore, e speriamo che qualche generoso ne raccolga la bella eredità a bene della patria agricoltura. Si, è morto Pasquale Pirocchi, e non ci perdiamo in sterili lagrime, ma seguiamone l'esempio del ben vivere e forte morire. Converrebbe che come egli si sacrificava per l'istruzione del popolo del Comune di Teramo, converrebbe che anche il Comune si sacrificasse per l'educazione dei 4 figli suoi, converrebbe che l'associazione medica italiana pensasse a collocarli nel collegio-convitto d'Assisi, poiché, convien dirlo, Pasquale Pirocchi onesto non ostante le incessanti fatiche come medico, non lascia tali beni di fortuna che possono procacciare ai figli un'educazione degna del padre. Il medico non è mercante, è un apostolo dell'umanità, non lascia beni di fortuna,
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