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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Civitella del Tronto (13-11-1889). Civitella del Tronto 11 Novembre 1889 - Un'infame tradimento della natura, rapiva alla famiglia Scesi il più bel fiore del suo ideale; Teresina Scesi nata Iannetti, la sposa adorata del mio egregio amico Michelino. L'alba di sabato spuntava piena di dolci illusioni in quella casa, ed il sorriso della gioia era sul labbro d'ognuno di loro; perché mancavano poche ore, che la buona ed impareggiabile Teresina, desse a questa valle di pianto il quarto pupillo. Ma, ahimé! queste dorate aspirazioni, coll'inoltrarsi del giorno, tosto si cangiarono in angoscie, per il parto infelice che si presentava, e che ogni istante addiveniva più impossibile. Queste angoscie ebbero un crescendo inarrestabile, e raggiunsero la trepidazione, dappoiché mentre il sole volgeva all'occaso, ed i professori furono sul luogo, per apprestarle l'aiuto dell'arte, quella donna di virtù e di cuore, esalava l'ultimo respiro fra le braccia del suo caro Michelino. Dura terra perché non ti apristi!... Lo strazio di quel momento, non è della mia mente il poterlo descrivere, solo chi ha potuto scorgere il dolore intenso, compreso da tutta la cittadinanza, potrà arguire quale sia stato quello dello sposo e della famiglia che, come un turbine la falce inesorabile della morte, gli svelse dalla terra quell'angelo di bontà, agli affetti più cari e più preziosi del loro avvenire. Imponenti oltre ogni dire, riuscirono i funerali, perché l'intera popolazione, senza distinzione di classe, si rovesciò a rendere l'estremo tributo di affetto a quell'anima adorata, e nel sentire le mesti note del concerto, e i commoventi discorsi letti da distinti cittadini, che misero in rilievo le doti insuperabili dell'estinta, non vu fu occhio che non pianse. Quest'espressione universale
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