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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, segretario comunale, Mosciano S. Angelo (30-11-1889). Il 22 novembre cessava di vivere in Mosciano S. Angelo Flaminio Saliceti, congiunto dell'illustre Aurelio dall'esempio del quale apprese come si deve amare la patria. Educato alla scuola della libertà e dotato di somma coltura e di vasto impegno radunò intorno a sé una schiera di giovani, istruendoli alla virtù, al sapere, impartendo loro quei sentimenti liberali dei quali era adorno il suo animo, formando così un potente apostolato in Mosciano al quale aderivano i più eletti ingegni del paese. Questo apostolato apportò buoni effetti; Del Zoppo Domenico, morto a Montelibretti, e il prof. De Benedictis furono suoi discepoli. La sua casa era addivenuta il ritrovo dei liberali moscianesi, e perciò non gli mancarono le persecuzioni dei Borbonici. Venuto il 1860 respirò auree più pure, e il Municipio gli diede il mite compenso di nominarlo segretario comunale, carica che tenne sino alla morte; disimpegnò scrupolosamente il suo dovere e non fu mai indietro ad altri in materia amministrativa. La continua occupazione, l'indefesso studio gli rovinarono prima la vista e poi la salute; un male interno lo consumava poco a poco. Ritirossi allora in campagna, ma invano, era scritto nel libro della Parca la sua sorte. Mosciano addoloratissima per la perdita di una persona si cara gli rese solenne funerali. Al Cimitero accompagnarono il feretro un immenso popolo sul volto del quale era impresso il dolore, l'intero consiglio comunale con il gonfalone del Municipio, la società operaia, le scuole. Parlarono di lui i sigg. Antonelli e Di Donato. Ed ora, o Flaminio, ricevi anche il mio vale, tu che spendesti ogni cura per farmi essere un giorno uomo del tuo stampo e abbiane il compenso in Cielo. (De Florentiis Emidio)
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