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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
(11-4-1894). Commoventi furono i funebri della povera signorina Eloisa Grumelli. Molte corone, corteo mesto e distinto di signore, di magistrati, avvocati ed amici. Sulla tomba parlarono il giudice Sanna-Camerada e l'avv. de Michetti, del quale ultimo ecco il discorso: "Signori, si è spenta una fanciulla a 15 anni. Qual'era la sua vita? Sorridere ai fiori che nascono, e aspirano i profumi, sorridere al sole che sorge e bearsi della sua luce, sognare la felicità come si sogna a 15 anni. Si è spenta, e con essa si è spezzata la vita del povero padre di cui era la delizia e la speranza. Ieri gli rallegrava la casa con follie infantili, e lo inondava di baci e di carezze! Ieri egli trepidante accanto alla culla le contava i battiti del cuore, e ne studiava il respiro! Ieri vedeva mutarsi i ricci d'oro della bambina nelle treccie della fanciulla! Ed oggi misero, vede le treccie scenderle sul petto gelato, e con disperato dolore ricerca invano quei battiti e quel respiro! Era la sua delizia. Rimasto senza la compagna della vita, per lei ha potuto soddisfare il bisogno di espandersi e di amare; e nell'ufficio alto ma non sempre lieto di magistrato, quando il cuore ha dovuto rimanere soggiogato dalla mente, e la pietà dalla severità della legge, un sorriso, una parola della diletta fanciulla ne ha rinfrancato il coraggio, e ritemprato le forze. Era la sua speranza. La vedeva già adulta, felice e forte da essere il suo braccio, pregustava il santo orgoglio che sarebbe stata degna di lui e della madre. Quella vita si è spenta, e la sua si è spezzata. Siamo qui intorno a questo feretro compresi di pietà profonda per essa che disparve nell'alba della vita, e pel padre che ne vede un mesto tramonto. Siamo qui affratellati nel dolore, ma colla fede che l'anima di lei
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