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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, politico, Loreto Aprutino (30-6-1894). [Inizio Voce]il corteo fuenbre uscì alle 9 e mezzo del mattino nel seguente ordine: congreghe, scuole elementari maschili e femminili, Asilo Infantile, Concerto musicale, feretro, i cui fiocchi erano portati dal sig. cav. Antonio Casamarte rappresentante S.E. il Sottosegretario di Stato comm. Costantini, cav. Domenico Dottorelli rappresentante il Consiglio provinciale, sig. Levino Acerbo ufficiale sanitario, sig. Zopito Vicini pel Club Garibaldi, sig. Antonio Chiola funzionante da Sindaco e sig. Gaetano Pambianco per la Società Operaia. Seguiva il feretro un eletto stuolo di tutte le signore del paese, i parenti, il Municipio, il Club Garibaldi, il Piccolo Club, la Società Operaia, gli Uffici di Pretura e del Registro e Bollo, RR. Carabinieri, Conciliazione, Cassa di risparmio e gran numero di cittadini funebre il chiudeva corteo. Lungo le vie immenso popolo si accalcava facendo ala, riverente e commosso fino alle lagrime. Giunti al cimitero fecero l'elogio dell'estinto con cale e sentite parole il sindaco, e i signori: cav. Dottorelli, cav. Casamarte, avv. Dazio, Francesco Mesce e Gaetano Pambianco. Qual vuoto immenso, sentito e irreparabile lascia la scomparsa di Vincenzo Valentini in questa sua terra natia. Possa il suo nome venerato e venerando fra i benefattori essere additato ad esempio e di continuo ricordo ai concittadini ed a quanti hanno in special culto l'amore del pubblico bene. Ai parenti di lui, alla diletta sorella ed amata consorte, desolatissimi per tanta perdita, sia di conforto la imponente e affettuosa dimostrazione che il paese spontanea e meritamente in questa luttuosa circostanza offriva. (A.) [appr.]
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