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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
commerciante, Teramo (8-6-1895). [Inizio Voce]agli affari, laboriosissimo, si è accinto con freddezza più unica che rara! Egli, fortissimo nella ginnastica, uno dei più ammirati allievi del nostro convitto nazionale, ha voluto morire da atleta... con un salto mortale! - I FUNERALI - Essendo il povero suicida membro della Camera di commercio, il presidente on. Cerulli diramava la seguente circolare: "L'egregio giovane nostro concittadino Oreste Cameli, uno dei più modesti e valenti rappresentanti del ceto commerciale in questo sodalizio, si è spento volontariamente, ieri a sera. Rimpiangendone la dolorosa perdita e la patria che pel luttuoso avvenimento restano orbate di un carissimo figlio, vera speranza dell'avvenire, v'invito ai funerali, che ne saran fatti domani, Giovedì 6 giugno alle ore 18. Il corteo si formerà presso i locali della Congregazione di carità". In effetti, all'ora designata, una gran folla di rappresentanze e di operai, si radunava fuori porta Melatina, nei pressi del nuovo fabbricato che sarà adibito al manicomio. In una delle sale del nuovo fabbricato del Manicomio era esposta, già fin dalla sera precedente, la bara, fra i ceri. Sulla porta si leggeva una bellissima epigrafe dettata dal prof. Savorini. Il corteo si mosse verso le sei e mezza, avviandosi per via Melatina, risalendo per via delle Pietre grosse, piazza della Cittadella, sboccando quindi da piazza V.E. in via del Trivio e corso di porta Reale. Precedevano varie confraternite ad onta che il defunto avesse lasciato scritto che desiderava non essere accompagnato con pompa religiosa. Ma si credé di passar sopra a quest'ultima volontà del povero Oreste, per non arrecare onta ai sentimenti religiosi della madre straziata dal dolore. E questo fatto fu oggetto di varii commenti. Seguiva il concerto musicale, e poi le vrie corone portate
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