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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
maggiore, Adua (Africa) [Inizio Voce]di Amba-Alagi l'onore della bandiera richiedeva nuovi rinforzi, egli primo, rispose: Presente. E partiva comandante del 4. battaglione, che colla eroica brigata Da Bormida, sostenne la parte più viva al combattimento, resistendo come un leone alle orde scioane. Il tenente Ciccarelli, che assistette il maggiore nei suoi ultimi istanti, magnificandone le alte virtù militari, l'ingegno ed il coraggio, afferma che nei momenti più difficili della lotta il de Amicis mai non perdette la serenità dell'animo e della mente; a tutto provvide e dispose col miglior vantaggio dei suoi soldati. E quando il numero strabocchevole dei nemici schiacciava il suo eroico battaglione ridotto ad un manipolo di cento uomini, egli comandava ancora un attacco: ferito in più parti cadeva... e gli ultimi raggi del tramonto di quel giorno nefasto, baciavano l'esanime corpo di quell'eroe spezzato ma indomito, caduto ma non vinto. Le tumide labbra della vecchia madre che l'estinto idolatrava, non riceveranno più i baci del figlio adorato; ma il compianto di tutti quelli che ne ammiravano le civili e militari virtù, l'orgoglio dell'Abruzzo di veder perpetuato nel suo figlio l'esempio di tradizionale fortezza, l'eco di ammirazione che la nobile fine del maggiore ha destato in ogni cuore italiano, possa in parte lenire il suo dolore: possa sopratutto tergere le lacrime sue il pensiero di aver perduto un figlio ma d'aver dato alla Patria un eroe! (Riccardo de Angeli) - STATO DI SERVIZIO - Il cav. Luigi de Amicis maggiore del 10. Reg. bersaglieri in seguito a sua domanda partì per l'Africa il 16 dic. '95. Nacque in Alfedena nel 1849, fu allievo dei collegi militari della Nunziatella e di Asti e dell'accademia militare di Torino e percorse la sua carriera sempre nell'arma bersaglieri. Nel 28 gennaio 1871 nominato
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