|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
calzolaio, Teramo (22-12-1897). Dopo lunga e penosa malattia moriva domenica scorsa Guglielmo Squarcetta a 72 anni. Era il più vecchio dei capimastri-calzolai, ed il suo negozio al Corso smesso pochi anni fa, era uno dei più frequentati, perocché non c'era famiglia teramana che non si servisse del buon Guglielmo Squarcetta. Dal suo lavoro seppe trarre una modesta agiatezza che gli permise di dare ai figli una civile educazione, sicché uno di essi è giudice, tra i più stimati del Tribunale di Lanciano, un altro Agente delle imposte in Atri. Ma Guglielmo Squarcetta non fu solo un artigiano, per quanto bravo ed onesto, ma un esemplare padre di famiglia, ma anche un liberale e, sia in politica che in amministrazione, amico devoto dei Costantini, dei Delfico, di Irelli, militò sempre nelle file del partito liberale. Nel 1848, quando le popolazioni s'inebriarono per la libertà largita da uno spergiuro, lo Squarcetta diede la sua opera di gregario al governo libero della città, e poi, nei primi anni del risorgimento, fu caldo ed operoso quanto allora. Si è perduto dunque un ottimo cittadino, ed un esempio di quegli operai che hanno per bandiera il motto dello Smiles: "volere è potere". Numeroso perciò fu il corteo dei cittadini accompagnanti la salma all'estrema dimora. C'erano anche la banda comunale e le bandiere delle società, Calzolai, Pastai e fornari, Muratori e manuali. Fuori Porta Reale lesse un forbito discorso il sig. Luigi Ambrosi che ritrasse con evidenza le virtù di cittadino e di padre di famiglia del povero estinto. Condoglianze sincere alla famiglia.
|