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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
scultore, Giulianova (12-5-1900) [Inizio Voce]portata braccia rappresentanti classe operaia che lui aveva carissima. Corteo formatosi sotto monumento Gran Re, opera arte perduto Artista, sindaco comm. Ciafardoni legge commosso numerosi telegrammi, pervenuti. Indi parla nome provincia cavaliere Ventilii. Segue Dott. Contaldi che con slancio poetico, illustra degnamente colui, che fu decoro arte nazionale. Al cimitero dà estremo salve Conte Acquaviva, intimo diletto estinto. — Prima di chiudere, ecco un'altra straziante lettera di un altro compagno d'arte dell'artista estinto: Teramo 11 maggio 1900, — Ill.mo signor Sindaco di Giulianova, — Ricevo in questo istante il tristissimo quanto inaspettato annunzio della perdita di Raffaello Pagliaccetti, l'esimio scultore che col suo ingegno e le sue opere onorava il nostro Abruzzo e l'arte italiana. La fatale e lugubre novella mi atterisce, e comprendo bene il luttuoso sentimento di codesta nobile cittadinanza che giustamente doveva esser fiera ed orgogliosa di annoverare fra i suoi Concittadini, l'illustre artista, che in un baleno così immaturamente scompare dal mondo! Io non solo piango l'artista ma il compagno d'arte della mia giovinezza col quale vissi in fraterna e affettuosa intimità a Firenze, confortandoci a vicenda, nel percorrere le spinose e disastrose vie dell'arte. Sarebbe stato per me un dolce conforto il trovarmi fra voi nel tributare le ultime onoranze a Raffaello Pagliaccetti; ma vivendo io fuori Teramo la lettera di partecipazione e d'invito l'ho ricevuto solamente alle 9,40 di stamane, per cui, mi è stato materialmente impossibile recarmi costì. Coll'animo addolorato per la immane sciagura, accolga sig. Sindaco le mie più sentite condoglianze e i miei ringraziamenti per l'onorevole, quanto doloroso invito. Della S. V. Ill.ma Gennaro della Monica.
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