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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, politico, Teramo (17-10-1900) [Inizio Voce]Costantini, anche assessore. A lui si preparano per stamane solenni funerali: la città non può mancare a questo dovere di gratitudine verso un patriota che le fu sempre figlio devoto, verso un uomo che non fece mai male ad alcuno, anzi non si sottrasse mai dal beneficare altrui quando l'occasione gli si presentasse. Pace all'anima venerata del vecchio amico, cittadino probo ed onesto. (T.) — (20-10-1900) I funerali di Nicola Marozzi — I funerali di Nicola Marozzi riuscirono solenni ed imponenti, come prevedevamo. Grandioso fu l'estremo tributo di affetto che la città rendeva al valoroso e buono figlio suo. La salma fu deposta nella Chiesa dell'Annunziata, e tutto il mercoledì mattina fu un accorrervi di gente di ogni ceto, di ogni condizione, in pio pellegrinaggio. Ai piedi del ricco catafalco era stata apposta la bellissima epigrafe dettata dal can. prof. Berardo Mezucelli: — Preghiamo — pace e luce sempiterna — a Nicola Marozzi — che dette la gioventù alla patria — quando era delitto l'amarla — il resto della vita — alle cure della famiglia — galantuomo sempre in ogni vicenda di fortuna — continuò il nome onorato della sua casa — feconda di uomini egregi — per virtù di mente e di mano — morto più che ottantenne — lascia desiderio grande di se — in ogni sincero tornitore del bene. — […] Fuori Porta Madonna lesse un discorso, che noi volentieri pubblichiamo, l'avv. Campanella: «E un altro della vecchia guardia che se ne va e trascina seco nel sepolcro le memorie dì tutto il periodo epico, glorioso della nostra grande rivoluzione. Ed a noi non rimane che lo sterile conforto di piangere e di agitare le bandiere per poco, non rimane che l'angosciosa constatazione, in mezzo allo imperversare della decadenza, della morte di tutti gl'ideali. Nicola Marozzi fu gentile
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