[Elenco dei Nomi]

(...segue) Marozzi Nicola
patriota, politico, Teramo (17-10-1900)

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e prode cavaliere dell'ideale nel tempo sacro alla gloriosa primavera d'Italia. Baldo e fiorente di giovinezza, avido di libertà, insofferente d'indugi, cospirò contro la tirannide a viso aperto. Perseguitato dalla polizia, processato, condannato ad 11 anni di ferri, fu costretto avviarsi sulla via amarissima dell'esilio e persistervi tra stenti, angoscie e sofferenze d'ogni maniera, con alta e virile dignità, fino al 1860. Redenta la patria a libertà, nulla chiese per sé, non mercanteggiò, patriota vero, quegli stenti e quelle angoscie, ponendoli a prezzo. Forte della coscienza di non aver fatto altro che il proprio dovere, conscio che quel dovere non era per' anco compiuto, non riposò, come ne avrebbe avuto dritto, ma rimane al suo posto di combattimento. E militò così contro il brigantaggio, capitano della guardia nazionale, si adoperò per l'attuazione dei nuovi ordinamenti civili, e quando il paese, più tardi, ebbe ancora bisogno dell'opera sua, fu sapiente ed esperto amministratore della cosa pubblica. Tale fu Nicola Marozzi, cittadino. Ma uomo fu anche migliore e meritevole di maggior ricordanza e di più largo rimpianto. Simile per questo ai grandi della nostra rivoluzione, Egli fu immensamente, supremamente buono, buono nel senso eroico ed antico della parola. Ebbe purezza e semplicità di vita, ebbe candore quasi infantile di costumi. Ai 80 anni Egli era candido e semplice come un fanciullo. Passò la vita amando, e quanto potè, beneficando. Non ebbe però mai, cosa mirabile, verun nemico. Dinanzi alla bontà, alla ingenuità, all'espansione cordiale dell'animo suo tutti passarono ammirando e purgandosi di ogni livore, di ogni bassezza. Cittadino, padre, marito ed amico impareggiabile, con lui si è spenta una delle più nobili esistenze della città nostra, un tipo venerando

(segue...)