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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, politico, patriota, Giulianova (30-7-1902) [Inizio Voce]avrebbe fatto il più oscuro deputato. Ecco la lettera: — Torino, 27-11-1861. — Caro Roscioli, Ho riveduto con molto piacere i tuoi caratteri. Quanto è vero che le amicizie della gioventù non si cancellano mai per tempo che passi e fortuna che corra! Esse lasciano sempre all'animo un non so che di grato. Che a ricordarle conforta negli estremi anni della vita e nelle maggiori distanze dalle cose più dilette. Io non mi credo ancor vecchio, né, essendo a Torino, mi tengo rilegato in Siberia: ma atteso i casi molteplici di mia vita, gli anni decorsi dopo quel tempo che eravamo insieme in Napoli sono un immenso spazio di tempo; eppure la ricordanza di te e della tua affezione mi è cara e viva nell'animo oltremodo. Farò di giovarti per farti conseguire il posto che desideri; io non posso che poco e non soglio vantarmi di poter molto. Se non riuscirai ad ottenerlo, non volermelo a male, ed attribuiscilo alla mala fortuna che incoglie sempre agli uomini dabbene, tra cui sei nato. Credimi Tuo S. Spaventa
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