[Elenco dei Nomi]

(...segue) Ranalli Pasquale
agricoltore, politico, Montesilvano (5-10-1905)

[Inizio Voce]


per lui il suo mondo! — La sua fibra di lottatore impavido, tenace, sempre trionfante, il suo cuore generoso, la sua bella figura di uomo forte, intelligente, simpatico, si mostrò proprio allora. Se egli avesse disposto di un cospicuo patrimonio, non v'è dubbio, egli n'avrebbe speso gran parte, pur avendo per l'unica figliuola una tenerezza ineffabile, per abbellire sempre più questo paese che amava tanto, che era la sua gioia. Del resto, non è poco quel che egli ha speso per il bene del nostro Comune, per tutto il Comune! Egli, certo, amava fino al fanatismo Montesilvano-colle, ma amava similmente tutto il Comune, come era un fervido e degno figliolo dell'Italia risorta. Quel che ha fatto per la nostra Spiaggia lo dimostra il suo amore, dal campanile si allargava sempre più, diveniva cosmopolitismo, umanitario, ambizione de' cuori d'oro e degli animi grandi. Benché antico d'età era sempre giovine d'idee, e quantunque democratico moderato in politica, accettava volentieri e predicava, selezionandole, le idee del Turati e quelle del Ferri. Era, in una parola, un lottatore fervido, tenace, ma non rigettava i progressi e le innovazioni temuti dagli antichi di spirito debole. Ed è morto lottando da eroe con il male feroce: un calcolo enorme alla vescica e la nefrite, che la Scienza aveva tentato di vincere con un'operazione ardua, sono riusciti ad abbatterlo. E' morto! Ma noi vediamo ancora col pensiero il leone dal cuore infantile, il burbero benefico, la maschia e bella figura, dalla barba fluente, dalla voce tonante e soave, fronte alta e pensosa, dagli occhi che sembravano veder tutto, anche quando erano un po' stanchi dal lungo e forte lavoro. Lo vediamo sempre, lo vedremo e alla sua memoria s'inchineranno riverenti i nostri figli. (C. Di Silverio) [appr. 8-10-1905]