[Elenco dei Nomi]

Sagaria Vincenzo
impiegato di prefettura, Teramo (29-11-1906)

Una delle più distinte famiglie della nostra città è stata ancora una volta, e troppo duramente, provata dalla sventura. In breve volgere di anni erano scomparsi la madre dilettissima, un fratello, una sorella, nel pieno vigore della vita, ed ora, morbo terribile e di fronte al quale era impotente la scienza, è scomparso, a 64 anni, Vincenzo Sagaria. Ieri l'annuncio ferale costernò tutta quanta la cittadinanza, ed a ragione imperocché il Sagaria, tipo di galantuomo nel senso più elevato della parola, incarnazione schiettissima della bontà, della gentilezza più squisita dell'animo, aperto a tutti i sentimenti più delicati del cuore, cittadino tenace nell'affetto verso la sua dilettissima città, era amato e circondato dalla universale simpatia e benevolenza. Le passioni e le turbolenze dei partiti hanno creato nemici anche intorno ai migliori, ma Vincenzo Sagaria non ebbe mai nemico veruno, tanto era buono, tanta simpatia ispiravano gli ampii occhi suoi, il sorriso suo, rivelazione di un animo dolce, mite, e sempre sereno. Nell'ufficio che in Prefettura resse fino a pochi giorni prima della morte, ufficio delicato e non facile, portò zelo ed attaccamento ammirevoli. Amava il lavoro, e visse lavorando sempre, anche in casa, ove trovava sollievo nell'affetto immenso dei suoi cari, ove trovava quella pace serena che tanto anelava l'animo suo, materiato di bontà e di gentilezza. Teramo, con la sua dipartita, ha perduto uno dei suoi migliori cittadini, destinato però a vivere lungamente nella memoria di tutti i buoni che, dal ricordo delle sue virtù, trarranno sprone ed esempio ad amare e pratticare il bene. — I funerali del carissimo estinto sono stati celebrati oggi e sono riusciti solenni, imponentissimi. Vi hanno

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