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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, Collecorvino (5-5-1907) Collecorvino 1-5-1907 — Oggi piangiamo la morte di un nostro concittadino, che avrebbe potuto essere illustrazione della propria terra, se la sventura non l'avesse perseguitato. Parlo del dottore Filomeno Cenci. Nel giornale «Adriatico e Roma» di Ascoli Piceno ho letto con dolore le seguenti parole: «Il giorno 24 scorso si spegneva nel civico ospedale una delle macchiette più caratteristiche di Ascoli: il dott. Cenci. Era nato a Collecorvino 54 anni fa, e si era laureato in medicina a Napoli, dando prova di acuto ingegno e di amore allo studio. Ma d'un tratto la carriera brillantemente cominciata si spezzò. Il destino feroce ed inique gli aveva turbata l'armonia delle funzioni del cervello. Ma sostenne l'avversa fortuna con dignitosa compostezza, e con rassegnato stoicismo soffrì le malattie del corpo, porgendo un esempio di coraggio che potrebbe essere additato a molti cui la fortuna non fu avara di sorrisi. Egli fu sopratutto paziente nel sopportare la feroce leggerezza degli uomini, che si compiacevano di folleggiare sulla sua debolezza di mente. Pace sia al suo spirito, che la morte ha redento!» E sia pace davvero! Noi ricordiamo i bei tempi del dottore Cenci, quando per tutti i paesi limitrofi si era sparsa la fama del suo ingegno e della sua coltura; allora accorrevano da vicino e da lontano malati che chiedevano a lui la parola sapiente; e ricordiamo che s'era ricoverato in una cameruccia del convento, quando non solo la mente gli si era indebolita, ma anche le condizioni finanziarie della famiglia erano precipitate troppo giù!... Sia pace al cittadino duramente colpito dalla fatalità.
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