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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Teramo (21-11-1907) [Inizio Voce]carissimo, del cittadino integerrimo, che un dì fu laborioso e valoroso campione dell'arte salutare; e che, dopo lunghi tormenti della vita, ieri rendeva la sua anima a Dio. Voi che qui con me numerosi siete e riverenti dinanzi questa bara, in cui severamente composti sono i miserandi avanzi del nostro Agostino Palombieri, certo come me vi sarete ispirati ad un alto sentimento di coscienza, mossi ed incitati dalla memoria dell'opera intelligente e caritatevole che un tempo fu spiegata dal nostro Compianto, il quale sempre volenteroso accorreva ovunque era un dovere professionale da compiere, e ne traeva conforto al proprio spirito. Egli nacque in Teramo il 5 aprile 1859 da Andrea Palombieri e da Giuditta Ercole. Fu di animo buono e gentile; ebbe ottimi studii letterarii, ai quali fu avviato fin dalla tenera età dallo zio Can. Berardo Palombieri, essendo rimasto orfano di padre a soli sei anni. Fu di mente eletta; e la sua cultura letteraria, avuta presso il Seminario Aprutino, egli seppe talmente allargare con lo studio camerale indefesso, da conseguire come privatista con splendido esame la licenza liceale con lode nel nostro Istituto classico. Per manifesta sua tendenza, derivatagli dall'intelletto fortemente nutrito per studii secondarii compiuti con tanta buona prova, egli prescelse tra le libere professioni, l'arte in prò dell'umanità sofferente, come quella che più confacevasi allo spirito suo mite e sempre pronto a soccorrere gl'infelici colpiti dalla maggiore delle sventure, provenienti dai mali fisici che ne minano l'esistenza. Mosse perciò agli studii universitarii per Napoli, e poscia a Bologna, ove nel 1887 conseguì con plauso la laurea in medicina e chirurgia, presentando all'esame un suo studio critico-sperimentale sulla trasmissione della voce afona attraverso
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