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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, Città S. Angelo (16-4-1908) Città S. Angelo, 11-4-1908 — A soli 67 anni, nel pieno vigore della vita, dell'attività, dell'energia, si è spento un buon padre di famiglia, un patriota, un garibaldino Antonio Cilli. Era un colosso, dal viso sorridente, bonario e dal cuore grande, immenso. A nulla è valsa la scienza, a nulla son valse le cure tenerissime, indefesse del diletto figlio Vincenzino, un giovine e valente medico, a nulla le veglie, le lagrime della inconsolabile moglie, e dell'altro figlio, e dei parenti tutti, che tanto l'amavano! E il povero padre è caduto, quando ancora poteva godere le gioie dell'idolatrata famiglia, e quello che non fecero le palle nemiche sul campo di battaglia, lo ha fatto la terribile Parca seminando lo schianto, il dolore! La quasi repentina scomparsa è dispiaciuta a tutti, perchè il povero estinto era l'amico del popolo, e per esso dava i più nobili impulsi del suo animo e perchè la famiglia Cilli, incarnata nel professore Luigi, che da anni riveste molte onorifiche cariche, onorandole tutte con l'elevatezza del sentire, con la profonda coltura e con la generosità impulsiva del suo carattere nobile e che ha pochi eguali, è veramente amata e rispettata. La dimostrazione di cordoglio fu plebiscitaria, imponente. Dietro al lagrimato feretro, oltre tutti gli Istituti di Credito, v'erano: la Società Operaia, il Circolo Democratico, la Scuola Normale, quella Tecnica e tutte con le bandiere abbrunate. Seguivano le scuole femminili e quelle maschili col relativo corpo insegnante una lunga fila di bellissime corone. La cassa posta sul carro di prima classe, era circondata dagl'intimi di casa Cilli, i parenti, il Sindaco con la Giunta, l'onorevole Maury, venuto appositamente da Roma, quasi tutti i Signori del paese, i professori,
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