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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, Teramo (1-5-1910) La sera del 23 aprile c. m. ci giungeva improvvisa la notizia della sventura, da vario tempo temuta, nelle alterne vicende di speranze e di sconforti, della morte dell'avv. Vincenzo Ferraioli. Egli era sottratto alle cure ansiose della famiglia e degli amici che fidenti seguivano le ultime fasi della grave malattia; la vita fu infranta d'un tratto. Da quasi venti anni egli sopportava con cristiana rassegnazione, le inenarrabili molestie del suo male. Nato settantun'anni fa da una famiglia di cui era merito l'aver unito al sentimento di patriottismo, il profondo amore al lavoro, giovanissimo si laureò in legge e fu per molti anni assiduo collaboratore dello studio dell'avv. Dionisio Mezucelli, lustro e decoro del nostro foro, troppo presto tolto alle speranze della patria. Chiamato alla carica di consigliere comunale fu assiduo, per diversi anni, ai lavori dal consesso cittadino, ma poi le cure della sua bella famiglia, le condizioni mal ferme della sua salate, lo obbligarono ad un forzato riposo. Padre tenerissimo, animo mite, affettuoso, aveva una squisita gentilezza di modi, una nota di signorilità non comune. Lascia una grande eredità di affetti. Ai desolati figliuoli, al fratello Cav. Uff. Pasquale Ferraioli, ai parenti tutti inviamo le nostre sincere condoglianze. I funerali ebbero luogo la mattina del 25 nella Chiesa del Carmine e riuscirono solenni. Vi furono le rappresentanze di tutti gli uffici pubblici locali molti amici e molto popolo. I cordoni del feretro erano tenuti dal Cav. Dott. Vincenzo Cerulli-Irelli in rappresentanza del Sindaco, dall'avvocato A. De Paolis per il foro, dal Dott. Cav. G. Pirocchi per la Banca Popolare e dal Sig. E. Bernardi Petrini per la Congregazione di Carità. Nella porta della chiesa vi era una bellissima epigrafe, dovuta alla penna dell'avv. Giovanni Mezucelli. [appr.]
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