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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, giudice conciliatore, Castilenti (5-3-1911) [Inizio Voce]miglioramento nelle condizioni del sofferente. Ma tutto fu vano! Il ripetersi dell'emorragia fu fatale ed alle ore due del 13 febbraio il povero Lino lasciava per sempre nel dolore e nello strazio, la moglie adorata, i quattro teneri figlioletti, la vecchia mamma, i fratelli, i suoceri, gli amici e tutto un popolo a lui profondamele e sinceramente affezionato. La fine immatura ed improvvisa di Lino Savini ha atterrito gli animi di quanti ebbero occasione di apprezzarne le rare doti di mente e di cuore. Figlio di un medico e di buona e virtuosa donna ebbe dai genitori l'esempio di una vita illibata ed i sani principi di una severa educazione, e, col suo fervido ingegno, con la sua ferrea volontà, seppe sempre conquistare il primo posto fra i compagni di scuola. E lo vediamo così all'Università fra i migliori allievi del prof. Paolucci, che anche ora gli prodigava molto affetto e grande stima. Laureato, nel 1890 in medicina e chirurgia con splendida votazione, Lino Savini avrebbe senza dubbio conquistato con una brillante carriera le vette più alte della scienza, se le urgenti necessità della sua famiglia non lo avessero costretto a ritirarsi - umile medico condotto - sulla natia Castilenti, che tante gioie gli ha pur procurato e tanti amari disinganni! Ed a Castilenti, per oltre un ventennio, profuse principalmente i tesori della nobile arte sua con tenerezza di figlio, con fede di apostolo, continuando sempre a studiare anche quando le cure della famiglia e dei figli lo avrebbero potuto distrarre dalle sue occupazioni predilette. Clinico eminente, osservatore acuto, profondo e metodico, accoppiava al suo indiscutibile valore professionale una modestia impareggiabile, degna della maggiore ammirazione. I clienti avevano cieca fiducia nel suo operato ed i colleghi, nei consulti,
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