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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
(7-9-1913) [Inizio Voce]del loro sviluppo, della loro arguta vivacità e si godeva la bellezza di quell'ora e la poesia di quel mare. Ancora quell'inno incantato ha la bella marina di Castellamare, ancora e sempre sprigionasi quell'onda di poesia alata, suggestiva, ancora quella villa gentile parla di te, della tua breve vita vissuta in quel lembo di Cielo.... ma tu sei lontana lontana e sempre più lontana da noi tutti che tanto ti amammo e il pensiero ti segue ancora e ti rivede come in un sogno. Risento come carezza la tua voce dolce, soave, persuasiva mentre cercavi confortarmi, incoraggiandomi a vincere la tristezza delle mie sofferenze. Ho qui nella mente incisa la frase che doveva confortarmi, la tua frase magica, ma tanto vera che tu, nobile grande e indimendicabile Contessa Zacchei Travaglini, ci ripetevi così dolcemente come lieve carezza, come tenue bacio, come talismano contro le perenni traversie dell'esistenza: «La vita è dovere» (Carmen)
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