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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
insegnante, pedagogista, scrittore, Avezzano (7-2-1915) [Inizio Voce]fissa con mano maestra il concetto scientifico della Pedagogia, che non deve soltanto cristallizzarsi nell' esposizione precettistica delle norme didattiche e delle massime rivolte a dirigere l'opera istruttiva ed educativa, ma deve il sistema pedagogico analizzare con accuratezza le facoltà psichiche per aversi l'educazione dell'intelletto, l'educazione dei sentimenti, l'educazione della volontà. Qui l'A. si afferma un vero Pedagogista-psicologo e mostra una vera padronanza di esame e di critica su quanto hanno scritto Spencer, Ribot, Herbart, Schopenhauer; Wundt, Kant e Locke; né può dirsi che egli abbia trascurati gli studi fisiologici ed anatomici, perchè appunto in un capitolo sulla educazione dell'intelletto, descrive minutamente l'eccitabilità riflessa che cresce ed ostacola l'attenzione, le lesioni prodotte nei lobi cerebrali, le paralisi del cervello per la via dei veleni e le paresi prodotte da stanchezza. Con questo lavoro l'A. vuole che l'educazione non debba perdere di mira che suo scopo sia la formazione di tutto l'uomo; non deve quindi perdere di mira l'uomo nel suo interno e nelle virtù che costituiscono il pregio del suo carattere interno, ma anche l'uomo esterno, poiché l'educazione deve preparare alla vita sociale. Fu poscia il prof. Imperatore chiamato ad Insegnare nella R. Scuola Normale di Catania. Quivi, quando non erano ancora trascorsi due anni dalla prima pubblicazione, dà alla stampa un altro lavoro «L'assemblea legislativa e il problema dell'istruzione nazionale». In esso l'A., dopo aver fatta la storia delle idee pedagogiche emanate da Comenius, Rousseau e da altri, mira a dimostrare che se non si trova la via per istruire le masse popolari, è inutile ogni sforzo nel progresso. Quindi la necessità di aprire scuole in tutti i più piccoli villaggi;
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