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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
insegnante, pedagogista, scrittore, Avezzano (7-2-1915) [Inizio Voce]rivela preparazione soda, ampia coltura filosofica e vasta conoscenza del grande di Oldenburg. Tra le numerose esposizioni esistenti, questa certamente è la più chiara, la più utile, la più completa pei i cultori di Pedagogia, Il Ribot, che fu tra i primi ad esporla, si fermò maggiormente a mettere in evidenza i principi di matematica che la informavano, trascurando i rapporti che essa ha con la pedagogia Herbartiana ed il Mauxion ne mise in luce il fondamento metafisico. In Italia si ebbero le esposizioni dell'Allievo e del Fornelli, degno di elogio, perchè furono tra i primi a far conoscere l'Herbart tra noi, ma certo esse furono insufficienti e non tali da poter dare un'idea completa di tutto l'intricato sistema psicologico ideato dal pedagogista tedesco. Né più completa può dirsi quella pur sempre pregevole del Credaro. L'Imperatore è il primo a notare il contrasto stridente fra Herbart pedagogista ed Herbart psicologo. Mentre l'ideale educativo dell'Herbart ritiene tutto il fascino per la grandezza morale di cui erano invasi Kant, Fichte, Schiller, Schleiermacher, Stein, Humboldt, la sua psicologia non è in grado di offrire all'educazione i mezzi sufficienti por il raggiungimento di tale idealità. L'ideale educativo di Herbart reclama la formazione di una personalità completa, la psicologia invece riduce la personalità ad un meccanismo. Cosicché mentre da una parte l'A. dà il giusto valore ad Herbart quale psicologo originale, d'altra parte mette in guardia i pedagogisti contro i postulali teorici e metafisici, sui quali il filosofo tedesco vuole fondare la scienza dell'educazione. Sin qui, la carriera scientifica di Eugenio Imperatore, scomparso dalla scena del mondo por l'immane rovina di Avezzano, da cui si è potuto salvare un poderoso lavoro sul filosofo-matematico
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