|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, presidente della banca cooperativa, Teramo (15-4-1915) [Inizio Voce]ci aiutò perchè il non facile problema potesse essere sollecitamente studiato e risoluto, e il nostro istituto potesse avere una sede degna, palazzo ampio, forte, solido quasi simbolo della solidità, della saldezza della Banca. E così la nostra città poté essere arricchita di una nuova costruzione che torna al suo stesso decoro. Alle sue doti eccelse di vivo ingegno, di attività, di non comune energia, Gaetano Pirocchi univa quella di un tratto sempre cortese specialmente coi colleghi suoi del Consiglio della Banca e col personale tutto. Amato prediletto come egli era da noi tutti, contento come giustamente doveva essere dell'andamento sempre ascendente, sempre prosperoso e florido dell'istituto che egli presiedeva, era soddisfatto dell'opera propria come di quella dei suoi colleghi del Consiglio. Egli si trovava nella sua Banca come in una famiglia e si compiaceva di stare fra noi, come in un ambiente per molte ragioni a lui prediletto. Personalità come quelle di Gaetano Pirocchi lasciano orme profonde nel cammino della loro esistenza. Ed orme indelibili egli ha lasciato in ognuna delle cariche che ha coperte. Ma specialmente poi le ha lasciate quale Presidente della nostra Banca dove il suo nome, come la sua opera, saranno a titolo di onore ricordate perennemente. E gli effetti dell'opera sua perdurino, sebbene lui spento, a vantaggio dell'istituto nostro. Possa esso continuare nella sua via di floridezza, di prosperità radiosa e benefica ad un tempo l'ascesa ognora crescente che Gaetano Pirocchi sì degnamente presiedette. Il continuo suo rassodarsi, il costante suo incremento a vantaggio della città, saranno argomento ai futuri per rievocare e rendere onoranza e venerazione alla memoria di Gaetano Pirocchi, memoria che per i colleghi suoi attuali della Banca
|