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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, tenente, Zona di guerra (22-8-1915) [Inizio Voce]materiato tutto di dolcezza e di bontà, non sappiamo rassegnarci a pensare che non lo rivedremo più, mai più attraverso le gioie e le amarezze della vita. Unico conforto, che ci rimarrà, sarà quello di non dimenticarlo mai, come non lo dimenticheranno la povera mamma sua adorata, i fratelli suoi, gli amici tutti, tra i quali il dilettissimo Berardo Montani che ha potuto cospargere di fiori la tomba! Ed altro conforto lo avremo il dì che Trento e Trieste torneranno in grembo alla grande madre Italia. In quel dì ci stringeremo ancora più tenacemente intorno alla memoria di Lui, che dette lieto e sorridente il sangue per una patria più gloriosa e più grande! — La prima notizia — La prima notizia della morte dell'avv. Ricciardo Cervini si ebbe per la seguente lettera scritta da Berardo Montani all'avv. Giuseppe Scarselli: ...10 agosto — Peppino mio. Ho l'animo sconvolto, in fiamme. La gaiezza mia, la serenità baldanzosa, la fede sicura sono scomparse, sostituite da un torvo proposito di vittoria ad ogni costo per le nostre armi o di morte. Ricciardo, l'amico carissimo fra tutti, l'amico fraterno dell'infanzia è stato ucciso con una palla al cuore e stamane, dopo sforzi inauditi, ho potuto avere un camion e due biciclette e recarmi a baciare la terra fresca che lo copre, da tre giorni, ai piedi di quel S. Michele che sembra coi suoi boschetti una deliziosa collina picena e che è così terribile baluardo in mano agli austriaci. Ho posto con Italo De Santis, anche per gli amici lontani, alcuni poveri fiori sulla tomba ed ho preso i dati e le misure per rintracciarla un giorno. Ho pianto angosciosamente come mai nella mia vita. Non ho più forza, mi sembra di uscire da una terribile malattia, e che ciò che è vero non sia possibile. Non so più concepire Teramo senza quella magnifica
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