[Elenco dei Nomi]

(...segue) Cervini Ricciardo
avvocato, tenente, Zona di guerra (22-8-1915)

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tornai subito dopo, i soldati — che avevano saputo dell'ansia fraterna con la quale mi interessavo del povero Ricciardo — mi narrarono della visita e mi dissero che l'amico mio era ferito, gravemente ferito! De Santis era già lontano e perciò nessuna possibilità di ulteriori particolari! Dove rintracciare il povero Cervini? La mente si smarriva. Nella stretta zona dietro le linee del fuoco esistono almeno 1500 ospedaletti da campo, ove i feriti vengono portati, come si può e dove c'è posto. Eppure bisognava che lo trovassi ad ogni costo, e che nel tramestio, confuso, nell'enorme dolente promiscuità di feriti e di morti, egli ricevesse il conforto di un viso amico che si chinasse su lui amorevolmente, di una parola fraterna che lo incuorasse. Soffersi terribilmente della ferrea necessità militare che esige che tutta la propria libertà, i propri mezzi, la propria volontà siano dedicati al fine supremo, facendo tacere ogni sentimento ed ogni affetto, che abolisce ogni possibilità di dislocazione personale, ogni modo di assentarsi. Ma infine, a ferma determinazione di affrontare qualsiasi responsabilità, pena o pericolo pur di raggiungere l'amico colpito, riuscirono a farmi procurare due biciclette e un autocarro che venissero con me, senza vincoli, per l'intera giornata di ricerche febbrili. Con alcuni amici volammo verso l'Isonzo, il meraviglioso fiume che ha veduto tanti eroismi e tanti strazi, ed ecco venir verso noi una colonna di veloci autocarri ed ecco De Santis sporgersi, salutare, fermarsi un istante. Poche affannose parole, un permesso strappato in fretta, e De Santis viene con noi. E mi dà, senz'altro, la terribile notizia, ch'egli credeva già conoscessi, e che i miei soldati mi avevano, con gentile pensiero, celato. Ricciardo, quella magnifica intelligenza, quell'anima

(segue...)