[Elenco dei Nomi]

(...segue) Cervini Ricciardo
avvocato, tenente, Zona di guerra (22-8-1915)

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sconforto, ma coraggio e forza. Avanti! finché la vita dura, avanti per la vittoria e per la patria! Tornammo di là dall'Isonzo; raggiungemmo il camions per la via appena appena dinanzi bombardata, e trovammo che per poco il camions stesso non era stato danneggiato e gli uomini colpiti: uno strapnel di cui avevano serbato l'involucro era scoppiato a pochi metri. Ma nessuno ci fece gran caso, come non si fa gran caso qui in questo istante che scrivo, e scorgo dalla finestra un aeroplano austriaco che si libra sopra a noi come un falco, a larghi giri per esplorazioni, e dai bastioni tuonano, a fuoco incrociato, le nostre artiglierie che cercano di abbatterlo, È così la guerra odierna, senza quartiere, senza debolezza, senza pietà! La figura del povero Ricciardo dalla narrazione degli umili soldati, dal tono della loro voce, dal luccichio di commozione dei loro occhi emerge bellissima nella sua ultima ora. Egli ebbe tutta la gentilezza del natio Abruzzo, l'agilità di mente, il fervore della nostra gente per il bello e il buono, commisti alla rettitudine, al galantomismo austero, alla virtù schietta, ai propositi adamantini del paterno Piemonte. La sua morte è stata eroica e semplice, di quella semplicità misurata ch'era la sua più bella caratteristica. Con gioia, con forza, con costanza ha compiuto il suo dovere, esempio nella fine, come nel pieno della vita! E con lui, alla patria su questa terribile porta, che pur dovrà aprirsi alla vittoria, Teramo ha offerto il fiore più bello della gioventù nostra! Ed io ho perduto il fratello più caro! Onoriamolo! Conservi chi sopravviverà la di lui fulgida immagine nell'anima, insieme ai ricordi di questo periodo tremendo, di questa parentesi di morte nella vita civile dei popoli. Onoriamolo! ma senza debolezze, bensì col comprendere

(segue...)