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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, tenente, Zona di guerra (22-8-1915) [Inizio Voce]la nobiltà e spontaneità del suo sacrificio, ch'egli ci addita come un dovere estremo, e col virile proposito che tutti, anima e corpo, tendiamo allo scopo supremo: la vittoria! In questa guerra spaventosa le più belle energie cadranno, ma la patria sorgerà più grande, più forte, più fortunata sul sagrificio dei migliori. Alla vittoria bisogna tendere; ed avrà vituperio per tutta la vita chi, potendo, avrà cercato di esimersi dai suoi doveri di cittadino e, giovane, sarà restato a casa, scansando con astuzie e deboli pretesti, i rischi, i disagi, i dissesti della guerra. Poiché se la vittoria - Dio non voglia!., mancasse in questa guerra di sterminio, l'Italia troverebbe la sorte del Belgio. Onoriamo il fiore della gioventù nostra reciso, il migliore di tutti noi caduto, e imitiamolo nel sereno coraggio nella forza d'animo, nello squisito patriottismo; e se qualcuno sarà così vile di sfruttare la sua morte per trarre a propositi di debolezze, in quest'ora decisiva per la patria nostra, denunciatelo senza pietà, come una spia, o peggio, come un parricida! Berardo Montani [appr.]
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