|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
pittore, Teramo (19-5-1917) [Inizio Voce]Amava i monumenti, specialmente dell'opera medioevale, così come le bellezze naturali della sua regione e per questo amore, che al pari di sue altre predilizioni, aveva molto del romantico, si affliggeva quante volte le esigenze insolenti della vita moderna venivano a togliere a qualche punto della sua città o del paesaggio la caratteristica primitiva. Nel campo della conservazione dei monumenti il ricordo della sua attività non è raccomandato ad opere particolare; però possiamo ben dire che vi fu qualche periodo in cui poco o nulla si faceva in tale materia senza il suo consiglio, del quale si valsero in più circostanze così gli enti pubblici che i privati. Bene ha fatto perciò la Commissione Provinciale ad onorarne la memoria. Era questo un dovere per essa, che ha assolto egregiamente, con storica obbiettività, per opera del suo Presidente, di cui riportiamo qui sotto le parole testuali, secondo quanto ci è stato comunicato: — Ecco un altro scomparso dalla nostra non folta schiera che sempre più si assottiglia e che oggi si sente anche priva della luce d'arte, che Gennaro Della Monica, il solo maestro del pennello fra noi, spandeva nei nostri rari convegni, ravvivandone le talvolta aride discussioni. E non è davvero agevole sostituire chi alla magia dell'arte accoppiava l'erudizione nella storia d'essa e la sottile critica, e che tali doti illuminava col suo spirito arguto e togliente. È vero ch'egli era innanzi negli anni, che in questi ultimi tempi le sue forze s'erano alquanto affievolite e la sua vena non più scorreva limpida e mordace, ma l'animo e l'ingegno apparivano tuttora giovanili. Egli fu innamorato dell'arte sua e la sua carriera si svolse nell'epoca giovanile fra Napoli e Firenze, lontano dalla Patria e vagò in varii generi di pittura. Non volle o non poté
|