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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
imprenditore agricolo, S. Benedetto del Tronto (5-1-1919) [Inizio Voce]e ci sovrasta nello stesso tempo, tanto la sua figura fisica è vicina, presente, parlante, vivente. Era un signore nel vero senso della parola. Fanciullo crebbe per poco all'alito caldo delle cure materne perchè la madre che fu quella nobildonna di Concetta Coppa-Zuccari morì giovanissima. Ma da essa egli originò tutta la finezza del tratto e quella tal quale riservatezza nel dire che lo rendeva gentile e timido come una fanciulla. Dal padre, Filippo Volpi, trasse l'impulso alla generosità e alla modestia. Sotto la rigida guida dello zio Bernardo, ex segretario della nostra provincia, iniziò i suoi studii e si addottorò più tardi in scienze agrarie alla Scuola Superiore di Perugia. Entrò così nella vita! Nella vasta azienda da lui amministrata aveva da tempo cominciato ad applicare quel metodo razionale di coltura intensiva per il maggiore incremento alla terra e le innovazioni che i suoi studii tecnici ritenevano utili e necessarie. La praticità dei suoi studii, gl'interessi molteplici della sua azienda, una tra le più vaste nella nostra provincia, rendevano necessaria, obbligatoria quasi la sua presenza, i suoi consigli, le sue relazioni. Ma, per quanto era possibile, si teneva lontano dalla pubblica cosa perchè la sua modestia, l'animo mite e il temperamento pacifico lo facevano rifuggire dai contrasti troppo forti. Fu non pertanto sindaco della Banca di S. Benedetto del Tronto; vice presidente della Banca rurale di Colonnella, suo paese natio; membro dell'Associazione degli Agricoltori italiani. Molte altre cariche egli rifiutò! A Colonnella unanimemente e ripetutamente lo avevano desiderato capo del Comune; ma per questo certamente, per menare vita più calma e perché la sua presenza non fosse incentivo a lotte e a fazioni, egli da anni aveva trasportato i suoi penati
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