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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Vasto (22-8-1926, deceduto nel 1857) Poi che, spesso, mi vado occupando di conterranei illustri per ingegno ed opere, dirò, oggi, di un benemerito Sindaco di Vasto : Pietro Muzî. Nacque in Vasto, nel 1783; vi morì nel 1857. Ebbe precoce disposizione per lo studio delle lettere. Imparò e conobbe più lingue. Lo studio della morale lo condusse a quello delle «leggi che servir dovevano a mantenere la pace, sostenere l'ordine, tutelare la proprietà, ed alimentare i mali che ai divisati beni si oppongono». E, giovanissimo, fece pertanto parte di missioni per gli esami di aspiranti alle Facoltà legali: fu tra i Reali Soci per le Arti, Industrie ed Agricoltura; e, per sovrano volere, anche, prescelto a dirigere la istruzione delle Scuole del Distretto di Vasto. In altri termini: era un uomo straordinario, nel campo delle lettere e delle scienze filosofiche e legali. Né è tutto. Contava appena 25 anni, quando, nominato Assessore dal Giudice di Pace di Vasto, rispose così bene all'incarico che, con R. Decreto, in gennaio 1814, ebbe la nomina di Sindaco. E, come Sindaco di Vasto, comprese subito che non vi è né può esservi prosperità in un paese, se manchi di quanto occorre a rendere più agiata e men penosa la vita. Furono così migliorate le esistenti fontane, ed altre costruite: ampliate le strade: esteso il suolo per costituzioni edilizie. Fu poi, e più volte, Consigliere Provinciale e, anche Preside del consesso Distrettuale, nonché Sotto-Intendente nel proprio Distretto. E, trovandosi in posti non sollecitati, nè desiderati, il Muzî guardò sempre il numero e la estensione dei suoi doveri: sì che, nei Consessi della Provincia, con accorgimento esponeva i bisogni e con saggezza i rimedi, e sì che il R. Governo, nelle epoche più difficili, ebbe a valersi di
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