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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Vasto (22-8-1926, deceduto nel 1857) [Inizio Voce]lui come dell'uomo più devoto all'ordine e all'Augusta persona del Re. E vediamo anche il Muzî nella sua vita privata. La sua casa era l'asilo della semplicità. Persuaso (e così fossero, oggi, tanti, che, pur troppo, non lo sono!) che la nobiltà di nascita deve esercitare una nobile emulazione di virtù, e non il sentimento di orgoglio insensato, ebbe sdegno di quel lusso fastoso che nulla aggiunge alla grandezza, anzi la degrada. Non fu - non volle essere ricco. No: non enumerava egli i poderi acquistati, le case fatte costruire, ma, invece, beni più degni dell' uomo, e cioè: le grandi cose compiute per la sua Patria, gl'infelici salvati e le famiglie indigenti soccorse. I ricchi hanno adulatori, gli uomini di genio ammiratori; i soli saggi hanno amici. E, per la sua grande saggezza, il Muzî ebbe, in Vasto ed altrove, amici numerosi. Ecco, in breve, chi fu Pietro Muzî. Che il suo spirito virtuoso e benefico aleggi, ora, più che mai, su questa Città di mare e di sole. Un altro Pietro e pur Professore di lettere - il Comm. Suriani - n'è a Capo. E degnamente. Non è infatti solo un grande mutilato di guerra e d'indiscussa fede fascista, ma d'ingegno e intelletto non comuni, e, sopratutto, un vastese di Vasto! Vasto, agosto 1926 (Antonio Di Michele) — Pubblichiamo con piacere l'articolo del nostro amico cav. uff. Antonio avv. De Michele. Ricordare quei nostri antenati, che rifulsero di tanta luce d'ingegno e di bontà, è dovere perchè i magnanimi esempi creino amore a gareggiare con i maggiori. Il Pietro Muzî qui ricordato è antenato del nostro Illustre amico Giulio Muzî, cavaliere del lavoro, di Castellamare Ad. Nella famiglia Muzî sorsero sempre, attraverso i secoli, persone che, pel loro ingegno, i loro studi e il loro carattere conquistarono posti di preminenza. (t.b.s.)
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