Oltre due funicelle fortemente applicate a' polsi per tenerli uniti insieme, un'altra ne era applicata alla fronte, due alle braccia, otto alle cosce e gambe; in tutto 13 funicelle, i cui estremi passati pe' fori suddetti erano ritorti mediante bastoncelli di legno, così che le carni venivano strette sulle ossa; e perchè gli arti inferiori non si allontanassero tra loro, una funicella supplementare era passata intorno agli alluci. Del resto il Greco ebbe cura di darcene un disegno, e noi abbiamo creduto che valesse la pena di riprodurlo, per avere una nozione più chiara di tale tormento, e così intendere ciò che il disgraziato filosofo ne disse nella sua Narrazione(88). Il Campanella dovè essere tratto dalla fossa del miglio per avere questa tortura, e però può contarsi che venne a dimorare nella fossa sette giorni. Un primo fatto da essere notato nella sua tortura fu questo, che mentre veniva spogliato gli cadde una carta contenente la relazione dell'esame del Lauriana, che costui gli avea scritta, e D. Giovanni Sances la lesse, e il Campanella gli disse che quella carta volea presentarla; D. Giovanni affermò che l'avrebbe presentata egli medesimo, ed allora il Campanella gli consegnò pure una o due cartoline scrittegli dal Pizzoni, dicendo che le presentasse egualmente. Queste cose furono poi da fra Dionisio riferite al Vescovo di Termoli, Giudice nel tribunale dell'eresia, il quale volle da lui una relazione su' documenti attestanti la corrispondenza passata tra il Pizzoni e il Campanella; ed il Vescovo, avutane notizia, fece richiesta de' detti documenti al tribunale della congiura, ed in tal guisa se ne trova una copia nel processo di eresia.
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