Ripigliamo ora la narrazione dello svolgimento ulteriore del processo. Il 1° marzo 1602 il Card.l di S.ta Severina scriveva al Vescovo di Caserta(297), che avendo fra Dionisio presentato memoriale, con cui esponeva essergli state tolte dagli ufficiali Regii le scritture della sua causa, ed essere state trovate in camera sua scritture cattive appartenenti al Bitonto, delle quali doveva rispondere il Bitonto e non esso fra Dionisio, S. S.tà avea ordinato che si procurasse di ricuperare le scritture delle cause di S.to Officio, e che si pigliasse la debita informazione contro il Bitonto od altri colpevoli per quelle scritture che risultassero cattive. In verità, come abbiam visto, il tribunale avea già procurato di ricuperare quelle scritture, ed anzi le avea ricuperate fin dal 20 febbraio: solo non si era dato pensiero di restituire a fra Dionisio le scritture della causa, nè glie le restituì fino a quando non ebbe ad esaminarlo sull'incidente. Ma dietro l'ordine venuto da Roma, procedè subito all'informazione prescritta, e dal 6 marzo al 1° maggio esaurì(298) gli esami sulle scritture già raccolte e su qualche altra ancora presentata durante l'informazione; al tempo medesimo non lasciò di provvedere intorno alle ultime difese che avea da fare fra Dionisio nella causa principale, tollerando che il termine accordatogli fosse già scaduto. Diremo dapprima dell'informazione presa sopra le scritture.
Il 6 e 7 marzo, e poi il 19 il 21 e 22 dello stesso mese, quasi sempre innanzi al Vescovo di Caserta, al Vicario Curzio Palumbo e all'Auditore Peri, si venne agli esami de' testimoni e degl'interessati.
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