Pure al poligono del Lido si esperimentavano i prodotti della Casa all'Arsenal, l'officina classica delle armi, degli arredi e degli strumenti guerreschi veneziani, i letti o affusti da cannone, gli attrezzi e gli armamenti, e si collaudavano pure i lavori che l'industria privata somministrava alla Repubblica, specie i cannoni forniti dalla ditta Spazziani.
Le artiglierie e le munizioni - regolarmente apprestate per qualche tempo dalla detta casa mercantile - erano assoggettate al Lido ai prescritti tiri forzati, e cosģ anche le canne dei fucili di nuovo modello, tipo Tartagna, fucinate a Gardone in Valtrompia, le armi bianche e da fuoco somministrate dagli stabilimenti metallurgici della Bresciana.
Infine, al Lido ed a Mestre, i cannonieri del reggimento si esercitavano nelle prove di traino con buoi e cavalli, e d'inverno si adoperavano per riconoscere lo spessore dei ghiacci al margine della laguna e nei canali navigabili, per determinare la capacitą di transito dei veicoli sopra le superficī congelate.
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Ma tutte le previdenze del sergente generale inglese Patisson e poscia dello Strątico, nominato sovraintendente delle cose tutte all'artiglieria nel 1786(146), coadiuvato dal capitano Buttafogo elevato alla carica di ispettore - non sarebbero state sufficienti per assicurare al corpo degli artiglieri veneti quel prestigio che essi toccarono alla caduta della Repubblica, senza l'opera del grande contemporaneo Angelo Emo.
Occorre perciņ menzionare a questo punto i progressi della tecnica artiglieristica, realizzati per opera ed impulso dell'ultimo ammiraglio veneto.
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